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Immunoglobuline: facciamo chiarezza

Fondamentali per il sistema immunitario, le immunoglobuline sono proteine prodotte da specifiche cellule
immunitarie, chiamate plasmacellule, in risposta a batteri, virus, microrganismi e altre sostanze
riconosciute dall’organismo come antigeni estranei (“non- self”) e pericolosi. L’esame del sangue o i test
sierologici misurano la concentrazione delle immunoglobuline G, A ed M (IgG, IgA, IgM) principalmente nel
sangue, oltre che in determinate circostanze nel liquor o nella saliva.
Quando un organismo entra in contatto con un patogeno, antigene, il sistema immunitario lo riconosce e
stimolale plasmacellule a produrre immunoglobuline specifiche, gli anticorpi, che si legano con l’antigene e
lo neutralizzano.
Nelle successive esposizioni il sistema immunitario, avendo la memoria immunitaria, attiva più
rapidamente gli anticorpi specifici e non riscatena la patologia.
Gli anticorpi possono permanere nel tempo, per molte patologie proteggono per tutta la vita.
Esistono cinque classi di immunoglobuline e molte sottoclassi. Ciascuna classe rappresenta un gruppo di
immunoglobuline caratterizzate da ruoli leggermente differenti. Le classi di immunoglobuline sono:
Immunoglobuline M (IgM) – sono prodotte alla prima risposta dell’organismo ad una nuova infezione o ad
un nuovo antigene estraneo, fornendo una protezione a breve termine. La concentrazione di IgM aumenta
per alcune settimane e poi diminuisce quando inizia la produzione di IgG.
Immunoglobuline G (IgG) – rappresentano circa il 70-80% delle immunoglobuline del sangue. Gli anticorpi
IgG sono prodotti durante la prima infezione o all’esposizione di antigeni estranei, aumentano dopo
qualche settimana dal contatto, per poi diminuire e stabilizzarsi. L’organismo mantiene la memoria delle
diverse IgG, che possono quindi essere riprodotte ad ogni esposizione allo stesso antigene. Le IgG sono
responsabili della protezione a lungo termine contro i microrganismi. Nelle persone con un sistema
immunitario normale, la produzione delle IgG è sufficiente a prevenire una nuova infezione. Il meccanismo
immunitario alla base dei vaccini consiste quindi nel creare la memoria verso un microrganismo al quale il
soggetto non è stato ancora esposto, esponendo la persona al microrganismo vivo ma attenuato o ad un
antigene in grado di stimolare il riconoscimento del microrganismo. Le IgG sono le uniche immunoglobuline
che possono passare attraverso la placenta. Le IgG della madre forniscono protezione al feto durante la
gravidanza e al neonato durante il primo mese di vita. Esistono quattro sottoclassi di IgG: IgG1, IgG2, IgG3 e
IgG4

Immunoglobuline A (IgA) – le IgA costituiscono circa il 15 % delle immunoglobuline totali nel sangue ma
sono presenti anche nella saliva, nelle lacrime, nelle secrezioni gastriche e respiratorie e nel latte materno.
Le IgA forniscono pertanto una protezione contro le infezioni delle mucose (tratto respiratorio, alte e basse
vie e tratto gastrointestinale, stomaco e intestino). Le IgA vengono trasmesse dalla madre al bambino
tramite l’allattamento, fornendo così una protezione al tratto gastrointestinale del bambino. Le IgA

vengono prodotte in quantità significativa solo a partire dal sesto mese di vita del bambino; perciò ogni IgA
presente prima dei sei mesi nel sangue del neonato, deriva dal latte materno. .
Immunoglobulina D (IgD) – il ruolo delle IgD non è ancora stato ben definito e non vengono misurate in
routine.
Immunoglobulina E (IgE) – Le IgE sono associate alle allergie, alle malattie allergiche e alle infezioni
parassitarie. Sono spesso misurate come parte del pannello d’esami per le allergie, e di solito non fanno
parte del test delle immunoglobuline quantitative.
Il test quantitativo delle immunoglobuline misura la concentrazione totale delle IgG, IgA e IgM senza
distinzioni di sottoclassi.
Esistono alcune patologie in grado di stimola troppo o troppo poco le immunoglobuline, queste patologie
possono essere ereditarie o acquisite.

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