A CHE COSA SERVE IL VACCINO ANTINFLUENZALE?
Il vaccino antinfluenzale è la principale misura di prevenzione contro l’influenza.
L’influenza è una malattia tipicamente stagionale che si presenta in inverno. È un’infezione molto contagiosa ed è causata da due virus diversi (tipo A e B) che ogni anno possono modificarsi in modo più o meno importante. Le difese prodotte contro i virus dell’anno precedente diventano quindi poco efficaci rispetto alla nuova infezione. Per questo, contrariamente a quanto accade per altre malattie infettive (come ad esempio morbillo o varicella), di influenza è possibile ammalarsi ogni anno. L’influenza si trasmette da persona a persona soprattutto attraverso le minuscole goccioline emesse durante la respirazione oppure tramite oggetti da poco contaminati con secrezioni del naso o della gola e, specialmente nei bambini, attraverso le mani sporche.
Dall’influenza, di regola, si guarisce completamente. La gravità della malattia può dipendere dal tipo di virus in circolazione e dalla sua diversità, più o meno marcata, rispetto a quelli circolati negli anni precedenti. I bambini, per ragioni di età, hanno “incontrato” pochi tipi di virus influenzali perciò hanno meno difese e si ammalano più spesso degli adulti.
La malattia può essere pericolosa se colpisce bambini che hanno condizioni di salute (malattie respiratorie croniche, disturbi del cuore, dei reni, diabete, sistema immunitario indebolito) che li rendono più soggetti a complicazioni o ad un aggravamento della malattia di cui soffrono.
COME SI SOMMINISTRA IL VACCINO INFLUENZA?
Il vaccino viene somministrato con un’iniezione. Il numero di dosi è variabile a seconda dell’età. La vaccinazione è consigliata ogni anno.
A CHI È CONSIGLIATO IL VACCINO ANTINFLUENZALE?
- chi ha 65 anni o più;
- bambini dopo i 3 anni;
- ragazzi e adulti fino a 65 anni con malattie che aumentano il rischio di complicanze da influenza, come:
– malattie croniche dell’apparato respiratorio
– malattie dell’apparato cardiocircolatorio
– diabete mellito e altre malattie metaboliche come l’obesità
– insufficienza renale cronica
– tumori
– malattie presenti dalla nascita o acquisite che rallentano la produzione di anticorpi
– immunosoppressione indotta da farmaci da HIV
– malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale
– malattie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
– malattie che possono portare all’aspirazione meccanica delle secrezioni respiratorie come nel caso delle malattie neuromuscolari
– malattie croniche del fegato; - bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale;
- donne che all’inizio dell’autunno o in inverno sono al secondo o terzo trimestre di gravidanza;
- ricoverati in strutture per lungodegenti.
CI SONO CONTROINDICAZIONI?
Il vaccino antinfluenzale non si può fare quando si ha la febbre.
La vaccinazione antinfluenzale è sconsigliata alle persone allergiche alle proteine dell’uovo, perché sono presenti nel vaccino, anche se sono in quantità minima. Il vaccino antinfluenzale viene prodotto infatti su uova embrionate di pollo.
Non si può vaccinare chi in passato, dopo aver fatto il vaccino antifluenzale, ha avuto una grave reazione allergica o ha avuto reazioni di tipo neurologico.
CI SONO EFFETTI COLLATERALI?
Il vaccino è generalmente ben tollerato e, specialmente nei bambini, non causa disturbi. Raramente possono verificarsi effetti collaterali di lieve entità. Nella sede d’iniezione può comparire rossore, gonfiore e dolore nelle 48 ore successive alla vaccinazione.
Ancor più rara è la comparsa di febbre, malessere generale, dolori muscolari, articolari e mal di testa a distanza di 6-12 ore dalla puntura; questi sintomi si osservano più spesso in chi si vaccina per la prima volta e non durano più di uno o due giorni.
Le reazioni allergiche a componenti del vaccino sono eccezionali come per tutti i vaccini.
LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE È OBBLIGATORIA?
La vaccinazione contro l’influenza viene vivamente raccomandata, ogni anno, per i bambini che hanno condizioni di salute particolari che li rendono più vulnerabili (come gravi malattie del cuore, dei reni, dell’apparato respiratorio, diabete, importante compromissione delle difese immunitarie, ecc.).